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La motivazione alla preda nei cani: istinto, pulsione e opportunità di addestramento


Qual è la motivazione della preda?

La motivazione alla preda descrive l'impulso interiore del cane a percepire, inseguire, catturare e trattenere gli stimoli in movimento. Fa parte del comportamento naturale di cattura della preda ed è più o meno pronunciata in quasi tutti i cani, soprattutto nei cani da caccia, da pastore o da lavoro.

Noi - Lui e Paulina - sperimentiamo più volte quanto questo argomento sia sottovalutato. La motivazione alla preda non è una "stranezza", ma un istinto geneticamente ancorato che spesso viene soppresso o mal indirizzato nel mondo moderno. Invece di combattere, la usiamo nell'addestramento come motore per la cooperazione, la concentrazione e l'autocontrollo.


Come si riconosce un cane che ha un'attitudine alla preda?

I segni tipici sono

  • Forte reazione al movimento (ad es. uccelli, automobili, palloni, persone che fanno jogging)

  • Elevata eccitazione in presenza di stimoli che cambiano rapidamente

  • Fissazione intensa, sguardo fisso o fisso

  • forte interesse per i giochi di strattonamento o di recupero

  • Difficoltà a ignorare gli stimoli non appena "succede qualcosa".

Un cane con un'elevata motivazione alla preda non è "pazzo": ha semplicemente un radar molto sensibile per le prede in movimento.


Perché la motivazione delle prede è importante nell'allenamento?

La motivazione della preda può essere una maledizione o una benedizione, a seconda di come viene praticata. Non può essere "addestrata", ma può essere incanalata e utilizzata. Un cane che si butta nel fuoco per una palla può anche essere ricompensato in modo ideale, ma può anche diventare rapidamente sovraeccitato. Ecco perché a Vitomalia lavoriamo sempre su due cose contemporaneamente:

  1. Incanalare - consentire al cane di mettere in atto il proprio istinto in modo controllato (ad esempio, con l'addestramento al riporto, il lavoro con il naso, il lavoro con il manichino).

  2. Regolazione: controllo degli impulsi, esercizi di calma, allenamento alla concentrazione come contrappeso.

La chiave sta nell'equilibrio.


Errori tipici nel trattare la motivazione delle prede

  • lancio incontrollato della palla (causa di stress, fissazione e dipendenza)

  • Mancanza di periodi di riposo dopo la partita

  • Premiare con il movimento senza controllo (ad esempio, il gioco come lode senza che il cane sia "con se stesso")

  • La frustrazione si accumula a causa del sovraccarico sensoriale permanente senza una soluzione.

La motivazione della preda è potente, ma solo se viene incanalata in modo sensato.


Il nostro approccio a Vitomalia

Nella vita di tutti i giorni e nell'allenamento utilizziamo la motivazione della preda:

  • rafforzare il legame (esperienza condivisa di successo)

  • aumentare l'attenzione (gli stimoli vengono resi reattivi)

  • Ridurre l'energia in eccesso in modo mirato

  • creare associazioni positive (ad esempio con il ricordo o la calma)

Per raggiungere questo obiettivo, ci affidiamo a forme di addestramento strutturate, come lo strattone controllato, gli esercizi di impulso mirati e il lavoro di recupero con calma.


La nostra conclusione

La motivazione delle prede non è un problema, ma un dono se riusciamo a gestirla. Ci sfida come esseri umani a guidare in modo equo, coerente e creativo.

Perché un cane a cui viene permesso di vivere i propri istinti - in modo controllato e accompagnato - diventa più sicuro di sé, più concentrato e, soprattutto, più contento. E questo è esattamente ciò che vogliamo ottenere a Vitomalia.

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